Proprio come le feste che chiudono l’Anno Nuovo, ci aspettiamo che anche dopo Pasqua ci sia un vuoto. Niente di più sbagliato! Come nel complesso di riti che precedono la Pasqua, le celebrazioni post-pasquali sono numerose, spettacolari e significative. Ricordiamo a questo proposito, il giovedì Verde, la Domenica di Tommaso, Prohoadele, il Lunedì dei Morti, Mătcălăul, la Pasqua dei Cavalli, la Pentecoste, Caloianul, ecc.
Mătcălăul è uno dei più interessanti e più belle credenze popolari. Secondo la tradizione di Banato, Mătcălăul è un essere, una sorta di semidio, di eroe della mitologia greco-romana, metà uomo, metà essenza divina, molto bello e, nello stesso tempo, immortale, che cammina sulla terra, tra Sântoader e la Pentecoste, ma che nessuno lo può vedere (Florea Marian Simion, Sărbătorile la români, Bucarest, Ed. Fundației Culturale Române, 1994, pag. 248). Qui riconosciamo facilmente le caratteristiche del “Zburător” (letteralmente colui che vola), colui che nella mitologia romena viene e ruba i cuori e le menti di ragazze già grandi.
Esso è strettamente legato alla Pasqua. La sua celebrazione si fa per la "Pasqua piccola" o il lunedì dopo Pasqua o, più comunemente, il martedì dopo Pasqua. Il festeggiamento implica l'astensione da qualsiasi lavoro, soprattutto per gli uomini, perché se essi arassero i campi in questo giorno (di festa, ecco, un altro tipo di dio dell'amore per i romeni), la raccolta attirerebbe i fulmini. La serie degli eventi e credenze non si ferma, però, qui.
In occasione di questa celebrazione si svolge una delle manifestazioni rituali più interessanti, vale a dire il "mătcuţitul" o l’"însurăţitul": "Per Mătcălău cioé, ovunque in Banato secondo la tradizione più ragazze si radunano per fare “mătcuța”, cioè per diventare “mătcuțe” ovvero sorelle, “văruice” ovvero amiche, sorelle, per legare delle amicizie (“a se însurăți”) così come fanno i ragazzi diventando fratelli per la vita (“se înfârtăţesc”) ".(Simion Florea Marian, Sărbătorile la români, București, Ed. Fundației Culturale Române, 1994, p. 249).
Abbiamo a che fare, dunque, con un fenomeno (molto raro) di "fratellanza" di tipo femminile, mentre le fratellanze maschili, non meno segrete, molti di loro, essendo molto più note e più resistenti, come manifestazione, nel tempo. Le sorelle fanno anche un patto. Si vestiranno nello stesso modo per le feste, si faranno vedere in pubblico solo insieme durante la festa, tenendosi mano nella mano.
Il rituale è complesso, contenendo anche dei giuramenti di aiuto reciproco, coinvolgendo importanti responsabilità come l’”autentica” del rituale con dei soldi d'argento (l’argento essendo il metallo preferito per incantesimi, fatture) etc.