Vinvest, il salone internazionale del vino si svolge quest'anno, così come nelle precedenti edizioni, nello spazio generoso del Centro Regionale per le Imprese di Timisoara. Dal 19 al 21 aprile 2019 qui è possibile ammirare oltre 250 varietà di vino, alcune presenti per la prima volta a Timisoara, come il vino di padre Epifanios dal Monte Athos, Grecia od il vino con le particelle d’oro 24K, uno spumante italiano della famosa regione italiana Franciacorta.
Opportunità unica per incontrare i più famosi esperti dell'industria vinicola romena al Vinvest, tra bicchieri e campioni di vino, si svolge anche la XIV-esima edizione del Concorso Nazionale di Vini e Bevande Alcoliche, tra 17-18 aprile.
Prof. Dott. Ioan Nămoloșanu è professore all'Università di Scienze Agrarie e Medicina Veterinaria di Bucarest, ricercatore riconosciuto nell'industria del vino con oltre 170 lavori pubblicati e membro di ADAR (l'Associazione degli Assaggiatori Autorizzati dalla Romania).
- Quali sono le novità presenti al Vinvest XVI edizione 2019?
- Ovviamente, ogni anno abbiamo nuovi vini, anche se tra le aziende che espongono o portano campioni nel concorso alcune sono le stesse, esse arrivano con novità: ad esempio, un packaging nuovo e interessante. Alcune aziende sono state preoccupate per l’aspetto del marketing, il che ci dice che le persone non vogliono più solo consumare i prodotti ma consumarli in un certo modo. Aumenta la qualità, il che significa che trattiamo con i intenditori migliori in quanto riguarda il vino ed il suo ruolo culturale.
E’ emersa una la diversità ed ho visto alcuni campioni con vini speciali (quei vini che hanno una lavorazione aggiuntiva, per esempio, vini effervescenti, vini aromatizzati come Pelin). Quest'anno sono comparsi lo spumante aromatico e le nuove varietà. Si cerca di allargare il gruppo di consumatori.
Per quanto riguarda le varietà di vino, se qualche anno fa abbiamo parlato delle varietà Shiraz come uniche, ora è alla pari con la varietà Merlot. Ci sono molte aziende che sono venute con Shiraz, Chardonay, Sauvignon. La proporzione di Feteasca Regala o Feteasca Alba è diminuita, varietà puramente romene, ma i produttori rispondono alla domanda dei consumatori.
-Le abitudini del consumatore sono cambiate nel tempo?
- Penso di sì. Io stesso cambio le mie preferenze e ora sorrido solo pensando che nella mia giovinezza quasi non concepivo di consumare vino bianco senza ”șpriț”. Durante un incontro con i colleghi in Francia, una rarità prima degli anni '90, quando mi hanno visto bere vino con acqua, sono rimasti scioccati e ho spiegato che era un'usanza culturale romena. Oggi potrei dire che, soprattutto tra i giovani, questa "abitutdine" è quasi scomparsa, il che è una buona cosa. Siamo stati produttori di vini bianchi, nella proporzione dell'80% della produzione vinicola romena erano vini bianchi prima degli anni '90, il vino rosso veniva esportato. Ora, anche agli eventi tradizionali romeni, oltre ai vini bianchi, si consumano anche i vini rosé o rossi. Lo stesso vale anche per gli espositori: dai vini bianchi secchi a quelli dolci e semidolci.
Fonte: https://vinvest.ro/.
Alina Mafa
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