La Fortificazione di Corneşti è la più grande fortezza preistorica conosciuta dagli archeologi fino ad oggi con un’importanza simile ai siti come quelli di Stonehenge e Sarmizegetusa. Gli specialisti presuppongono che sia stata costruita nell'età del bronzo, intorno al 1500 a.C. essendo utilizzata fino nel 1000 a.C. Inoltre, essi credono che sia stata anche bruciata quando è stata abbandonata, così gli ex abitanti non tenterebbero più di tornare.
La cittadella si compone di quattro cerchi concentrici, realizzati da pilastri di legno che rappresentavano le mura dell'insediamento. Sono visibili ancora oggi, anche se sono stati livellati dall’agricoltura intensa. La cittadella è così grande rispetto alle altre, in quanto, le dimensioni della Città di Timisoara raggiungevano solo il cerchio più piccolo della fortezza. Il quarto cerchio arriva fino alla strada che collega Timisoara ad Arad.
Sono state fatte delle scoperte molto importanti all’interno della cittadella, come per esempio la porta d’accesso. E’ la prima volta che gli archeologi hanno la possibilità di studiare la porta di una fortezza così vecchia. Essa aveva delle torri – una caratteristica nuova per quei tempi - 4 m di altezza.
Altre scoperte sono le rovine di quello che sembra ad essere stato un tempio, le tombe dei Sarmati, laboratori di ceramica e di un insediamento risalente al III o IV secolo. Ma il lavoro su questo sito non è nemmeno vicino ad essere finito. Gli archeologi coinvolti nel progetto preconizzano un periodo di circa 15-20 anni per studiare la cittadella.
La fortificazione è apparsa su una mappa nel XVIII secolo, ma solo due anelli interni erano scoperti in quel momento. Nel XIX secolo, il terzo cerchio è stato scoperto e, più recentemente, nel 1973, ha visto la luce anche il quarto cerchio.
I primi scavi archeologici nel sito sono stati fatti nel 1932 da Ioachim Miloia e poi nel 1939 da Marius Moga. Questa volta, la squadra di archeologi, che riunisce esperti provenienti da Germania, Austria, Stati Uniti d'America e Romania, è diretta da Alexandru Szentmiklósi, il direttore del reparto di archeologia del Museo del Banato.
Fonti:
http://www.digi24.ro/Stiri/Regional/Digi24 +Timisoara/Stiri/Istoria+Europei+rescrisa+in+Banat+Cea+mai+mare+fortificatie