Lucian Blaga nacque il 9 maggio 1895 in un villaggio del distretto di Alba Iulia (Lancrăm), frequentando la scuola di Sebes, Brasov. Ha preso la laurea presso la Facoltà di Teologia di Sibiu e un dottorato in filosofia presso l'Università di Vienna. Oggi, Lucian Blaga è uno dei poeti più celebri della letteratura romena.
Paradossalmente, per un uomo di parole che è diventato, Lucian ha trascorso un'infanzia senza parole. Ha cominciato a parlare solo all'età di quattro anni. Ha perso il padre alla tenera età di 14 anni, ha imparato a conoscerlo bene solo attraverso i ricordi dei suoi fratelli maggiori.
Secondo un ex compagno di classe del poeta, a scuola aveva una mente brillante e curiosa, meravigliando gli insegnanti con l’originalità delle sue risposte. Un altro autore lo descrive come una persona con uno strano fascino e gli occhi demoniaci. Egli è altrettanto noto anche per le tante storie d'amore avute e che hanno segnato la sua creazione. Le sue muse più importanti sono state Eugenia Mureşanu, una poetessa, ed Elena Daniello, dentista che l’ha incontrato più tardi nella vita.
Una delle sue più belle poesie sulla natura si chiama "Tramonto d’autunno", in cui descrive in modo semplice ma scioccante di come qualcosa apparentemente normale, come un tramonto, ci può sorprendere. Ci fa quasi fermare per un attimo per apprezzare le cose che sembrano di non avere nulla da offrire e di ispezionarli di nuovo.
Nella prima strofa, il tramonto è personificato come un paio di labbra rosse che soffia sopra le montagne nelle nubi di cenere. Poi un raggio di sole viene in gran fretta da ovest e, gentile come un uccello, si siede su una foglia. Ma è troppo pesante e la foglia cade. Nella strofa finale, il poeta paragona la sua anima ad una fragile foglia e vuole nascondersi dal sole, perché, se fosse toccato da un raggio crollerebbe. La strofa finale nota semplicemente che "è autunno".
La metafora è chiara qui: la voce dell'anima narrativa è fragile come una foglia secca, che può essere soffiato anche dalla brezza più mite. Una possibile interpretazione potrebbe essere che il poema presenta una nuova prospettiva su qualcosa che sembra ordinaria - qualcosa che può essere così impressionante se fosse guardato con occhi nuovi, che agita l'anima fino nelle sue profondità.
Fonti:
„Lucian Blaga, biografie (1895 - 1961)”, Istoria, disponibile su: http://www.istoria.md/articol/511/Lucian_Blaga ,_biografie, acceduto il: 09.11.2015.
Florescu, Remus, „Corespondenţa lui Lucian Blaga cu iubita sa din Cluj: în scrisori îi dorea linişte şi kilograme în plus, iar în versuri muza era ‘o boală de bine, cu leacul în sine’”, Adevărul, 24 Octombrie 2013, disponibile su: adevarul.ro/locale/cluj-napoca/lucian-blaga-1_5268de1ac7b855ff5674213f/index.html, acceduto il: 09.11.2015.
Popovici, Florin George, „Lucian Blaga (1895 – 1961) – repere bio-bibliografice”, Florin George Popovici, disponibile su: https://floringeorgepopovici.wordpress.com/2011/10/05/lucian-blaga-1895- %E2%80%93-1961-%E2%80%93-repere-bio-bibliografice/, acceduto il: 09.11.2015.