Mircea Eliade è uno dei più apprezzati storici delle religioni, uno scrittore romeno amato, un fenomenologo della religione ed un filosofo. I suoi studi hanno avuto risonanza non solo in Romania ma anche in tutto il mondo.
Anche se il suo lavoro l’ha portato all'estero, ad insegnare a Sorbona e all'Università di Chicago, egli occupa un posto speciale nel cuore dei suoi compatrioti. Egli è così apprezzato in Romania che il suo nome compare anche nei graffiti sulle pareti. Le sue storie toccano persone provenienti da tutti i ceti sociali, dai politici agli studenti delle scuole superiori.
Ha scritto 30 volumi scientifici, romanzi, saggi filosofici, 1.200 articoli ed è stato tradotto in 18 lingue. Motivo per cui potrebbe sembrare scioccante il fatto che, da allievo, era stato bocciato a tre materie nello stesso anno. Non era uno studente coscienzioso e disprezzava farsi i compiti. Ma questo non vuol dire che egli era mediocre. Anzi, al contrario. Egli era brillante da un'età molto precoce, ma i suoi interessi si erano altrove. Amava la zoologia e passava ore ed ore alla ricerca di tutti i tipi di piante e insetti. Fu solo più tardi che ha scoperto il suo amore per la scrittura.
La sua opera più influente è il romanzo Maitreyi che è basato sulla vera storia d'amore dell’autore con Maitreyi Devi. Eliade l’aveva incontrata nel 1928, quando è andato a Calcutta per studiare la filosofia indiana ed il sanscrito. Era la figlia del suo maestro, Surendranath Dasgupta. Si era innamorato così profondamente di lei che era pronto a convertirsi all'induismo. Ma la notizia dell’affetto tra di loro non è stato ricevuto molto bene dal padre della ragazza. Egli allontana Eliade e gli vieta di rivedere Maytreyi.
Nello studio sulle religioni, la sua idea più influente è quello della irriducibilità del sacro. Il sacro deve essere inteso come qualcosa di autonomo e sostanziale, non qualcosa che può essere spiegato ricorrendo a fattori psicologici, economici, sociali o storici.
Un'altra idea importante è che le persone vivono il sacro attraverso dei fenomeni profani. Dio, nella sua infinita perfezione si esprime, paradossalmente, attraverso forme terrene ordinarie come alberi, fiumi e animali. Ma questo è più confuso dell’eterno mistero dell'Incarnazione, in cui il Figlio di Dio prende forma umana.
Bibliografia:
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Vancu, Anca, ”Români de geniu. Paradoxul lui Mircea Eliade: de la corigentul miop la savantul excentric”, Adevărul, November 22nd 2014, Disponibile su: adevarul.ro/cultura/carti/romAni-geniu-paradoxullui-mircea-eliade-corigentul-miop-savantul-excentric-1_54702ced0d133766a821e1c7/index.html, Acceduto il: 07.17.2015.