La scoperta è avvenuta nel 2013, dopo una tempesta che ha strappato un albero fuori dalla terra. Nel buco lasciato dall’albero sradicato si trovava lo stampo di bronzo, che è stato trovato da Vladimir Brilinski, l’amministratore del monumento. Il pezzo è unico e prezioso perché può raccontare il modo in cui vivevano i nostri antenati. Molto probabilmente lo stampo apparteneva ad un orefice ed è stato utilizzato per creare delle matrici che aiutavano alla modellazione dei metalli preziosi in gioielleria. E' l'unico pezzo del suo genere scoperto sul territorio dell'antica Dacia.
Lo stampo ha una forma esagonale ed è incrostato con forme di diversi animali, immaginari (il grifone) e reali (leone, tigre, leopardo, rinoceronte, ippopotamo, l'orso, il cinghiale, il lupo, toro, bufali, cani, cervi, capre, antilopi e conigli). Un tale pezzo era molto costoso e, come tale, tutti i suoi lati dovevano essere usati. Pesa circa 8 kg, è cinque centimetri di larghezza e ha otto lati. Ciò che dimostra la scoperta di questo pezzo è che l’aristocrazia Dacica era interessata al tipo di arte che si occupava con rappresentazioni di animali. Quest’arte è stata ben sviluppata soprattutto nella zona nord del Mediterraneo e del Mar Nero. Il tema della lotta tra gli animali era, inoltre, molto popolare e esisteva in molti spazi culturali.
Il grifone è apparso in Oriente nel IV secolo a.C. ed era un simbolo molto frequente nell’arte antica. Lo stampo ha tre tipi di grifoni incisi su di esso: il grifone-aquila, il grifone-leone e il grifone-lupo. Mentre i primi due erano molto comuni nell'antica, il grifone-lupo è stato caratteristico della zona nord del Ponto.
Tra gli animali reali raffigurati sullo stampo, l'elefante era abbastanza comune, ma il rinoceronte e l’ippopotamo sono una sorpresa, perché questi animali potrebbero essere visti solo nei giochi di anfiteatro di quei giorni. Un altro dettaglio strano è che i simboli vegetali e antropomorfi sono completamente assenti sullo stampo.
Secondo gli storici, lo stampo è stato creato e utilizzato nel primo secolo a.C. e che è stato trovato in Dacia dimostra che questa zona è stata ben collegata con le tendenze artistiche dell'antichità.
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