Verso la fine del mese di giugno, si possono trovare, sulle pianure o nei mercati delle grande città romene, i fiori che si chiamano in romeno ’’sânzâiene’’ Però sono pochi quelli che conoscono le proprietà magiche di questo fiore. E quando si va a parlare delle stregonerie e degli incantesimi, in particolare per l’amore e l’abbondanza, le cose diventano più avvincenti.
Il 24 giugno, il calendario religioso ortodosso celebra la nascita di San Giovanni Battista, ma nella tradizione popolare, questo giorno viene chiamato Drăgaica, oppure Sânzâienele, il giorno più lungo dell'anno. É un momento importante anche perché viene associato al solstizio estivo ed al tacere del cuculo che, iniziando a cantare dal 25 marzo, in questo giorno si ferma e sottolinea in questo modo anche il suo ruolo calendaristico.
"Con la sua capacità di fiorire nel giorno più lungo dell'anno (...) il giorno delle sânzâiene è diventato un punto di riferimento per stimare la situazione delle colture; se fiorisce prima del giorno di 24 giugno le piante sarebbero in una fase avanzata e viceversa. Nella parte nord della Romania e in alcune zone montuose, il fiorire del caglio significa l’inizio della falciatura dei prati.’’[1]
Le sânzâiene sono dei fiori di campo, gialli o bianchi, impressionanti per le loro forze magiche, delle quali la più nota risiede nella corona che si confeziona con questi fiori. Essa si attacca alle finestre delle case per portare buona fortuna. A chi getta la corona sulla casa, essa potrebbe predire il suo futuro per un periodo di un anno. Si dice che se vi abitano ragazze non sposate, devono mettere un caglio sotto il cuscino per vedere chi è l’uomo predestinato.
Nelle zone di Valacchia, Moldavia e Dobrogea, questo giorno si chiama Drăgaica, nome che ricorda la grande divintà neolitica protettrice delle colture, identificata con Diana. Da lei dipende il frutto delle colture, la guarigione delle malattie e l’attrazione della persona destinata per i celibi, però la gente deve rispettare questo giorno, se non vuole offendere la divinità. In queste regioni si balla anche una danza rituale, dove un gruppo di fanciulle invoca le forze magiche attraverso le sânzâiene. Una di loro, ricorda la divinità, e si veste di bianco, mettendosi sulla testa una corona di fiori di sânzâiene.
Tenendo conto della forza che hanno questi spiriti, si dice che in questo giorno non si dovrebbe lavorare se non si vuole essere puniti. Chi non le vuole onorare in questo giorno, avrà la punizione di ballare come le fanciulle del rituale. Allo stesso tempo, in questo periodo si possono cogliere le piante medicinali.[2]
Bibliografia
Ion Ghinoiu, Sărbători și obiceiuri românești, București, Editura Elion, 2004 Tudor Pamfile, Mitologia poporului român, București, Editura Vestala, 2006
Foto: www.zumi.md/sanatatea-ta/bea-ceai-de-flori-de-sanziene.-afla-pentru-ce-afeciuni-e-bun calendarulortodox.ro/datini-obiceiuri-traditii/traditii-si-obiceiuri-de-sanziene-dragaica/ [1]
Ion Ghinoiu, Sărbători și obiceiuri românești, București, Editura Elion, 2004, p. 313. [2] Tudor Pamfile, Mitologia poporului român, București, Editura Vestala, 2006, p. 660.
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