Per i romeni, il 1° marzo rappresenta oggi un momento per i regali. I piccoli oggetti, offerti dagli uomini alle donne, potrebbero avere diversi significati, cominciando con l’amore, l’amicizia, il rispetto, fino ai simboli tradizionali che ricordano i valori più antichi della festa, in particolare la fortuna, che si dice di essere portata dall’oggetto regalato.
Le forme tradizionali dell’amuleto allegato al filo rosso e bianco sono famose ed interessanti: il quadrifoglio, il ferro di cavallo, lo spazzacamino, le stelle, i fiori ecc. Il ,,mărțișor’’ è diventato in Romania anche un prodotto commerciale per il quale si organizzano fiere, ma che si può acquistare pure nei mercati di verdure, oppure nei grandi centri commerciali. In questo modo, il ,,mărțișor’’ è diventato, o potrebbe diventare, qualsiasi cosa si vuole regalare alle mogli, madri, sorelle, ragazze, amiche, colleghe ecc., per attaccarlo sul petto.
Trattandosi di un giorno del regalo, il ,,mărțișor’’ fa parte dei fenomeni tradizionali approfonditi dai ricercatori e promossi dai commercianti che provano ad adattare la loro merce al momento del 1° marzo. In questo clima festivo, l’Università di Ovest di Timisoara ha organizzato tra 26 febbraio e il 2 marzo una scuola d’inverno, chiamata Patrimonio culturale e sviluppo regionale, una delle attività del progetto Living Heritage – an unlimited ressource for tourism development. Il periodo scelto ha dato l’opportunità di fare proprio della tradizione del ,,mărțișor’’ il maggiore tema dei corsi. In questi giorni, professori, ricercatori e diversi ospiti hanno presentato una grande varietà di aspetti che la tradizione contiene: quello mitologico, quello artistico, quello del prodotto esclusivamente commerciale e quello virtuale. Durante i corsi, i partecipanti hanno provato la ricerca nel territorio, hanno creato degli amuleti (piccolo marzo) con l’aiuto degli artisti invitati e hanno presentato le caratteristiche della tradizione nella loro regione.
Rodica Belea, una signora di Timisoara che sta confezionando oggetti per il 1° marzo, ed è anche una grande collezionista di tali prodotti, è stata uno dei più apprezzati ospiti. La mostra con i suoi amuleti e simboli della tradizione del ,,mărțișor’’ ha raccontato una vera storia del fenomeno. La mostra ha dato al pubblico la possibilità di ammirare amuleti antichi, che provengono dai tempi quando il ,,mărțișor’’ era il cordoncino azzurro e bianco che si metteva alla gola.
La signora ha spiegato al pubblico che solo il filo e costituisce il ,,mărțișor’’, mentre l’oggetto allegato cambia sempre, secondo le possibiltà e le preferenze della gente. Nel suo lavoro artigianale, Rodica Belea non si limita solo all’immagine antica della tradizione, ma rinnova sempre, inventa forme sempre diverse nelle quali esprime l’allegria della sua passione. Con una tale attitudine, lei crea il ,,mărțișor’’ come primaverili fiori di fili e modelli scoperti nei suoi viaggi fatti con questo scopo. Una degli esperimenti realizzati dalla specialista, è il ,,mărțișor’’ nei colori della bandiera romena, regalo che la signora offre ai suoi amici il 1° dicembre, quando si celebra la Festa Nazionale della Romania.
Il 1° marzo, un fenomeno antico e sempre nuovo, ha spinto le autorità della Romania, assieme a quelle della Repubblica di Moldavia, a iniziare le procedure per includere il ,,mărțișor’’ nel Patrimonio dell’UNESCO.