In realtà, questo è un titolo conferito secoli fa al Castello Banffy, quando la sua bellezza era davvero unica. Oggi, però, a causa della negligenza e delle devastazioni subite durante il regime comunista, il castello conserva poco del suo antico splendore. Facilmente raggiungibile da Cluj-Napoca – si trova a Bonţida, un villaggio a soli 30 km dalla città -, l'edificio è un monumento di incommensurabile importanza storica ed architettonica.
Le terre del presente Castello Banffy sono entrate nel possesso della famiglia Banffy nel 1387, quando le è stato concesso dal re dell’Ungheria, Sigismondo di Lussemburgo. (Transilvania era già sotto l'occupazione ungherese da oltre 400 anni). La famiglia Bánffy faceva parte della nobiltà ungherese, che governava la Transilvania, e grazie a questo statuto ha ricevuto dei benefici speciali dalla corona, che a volte venivano sotto forma delle proprietà.
Il castello fu costruito iniziando dal 1437, quando i contadini rumeni e ungheresi insoddisfatti si sono ribellati contro il governo ungherese che imponeva restrizioni al di là della loro resistenza, mentre concedeva dei privilegi eccessivi alla nobiltà. Per la paura delle rivolte sul suo dominio, il barone Banffy chiese a Re Alberto II - Re d'Ungheria tra il 1438 e il 1439 - il permesso di costruire una fortezza. La costruzione durò fino al 1543. Con una storia di oltre 500 secoli, il castello è un palinsesto di diversi modelli architettonici, che riflettono le ricostruzioni e le estensioni ripetute che ha sofferto nel corso del tempo.
Quando fu costruita per la prima volta, univa lo stile rinascimentale al barocco. Poi Dionigi Banffy (1638-1674) ha esteso il nucleo iniziale alle dimensioni di oggi, con l'aiuto dell’architetto italiano Agostino Serena. Insieme, hanno fortificato la città aggiungendo quattro bastioni agli angoli, una torre situata all'ingresso e un giardino. Nel 1745, Dionisio Banffy II ha assunto l'architetto viennese Joseph Emanuel Fischer von Erlach per ricostruire il castello in stile barocco austriaco. E nel 1820, József Bánffy, ha aggiunto un’altra caratteristica alla costruzione, e cioè rimodellando il giardino in un design romantico.
L'ultimo proprietario del castello fu il conte Miklos Banffy, uomo politico e letterario. Ha tenuto la proprietà fino al 1944, quando è stato evacuato insieme alla sua famiglia da parte delle truppe tedesche per essere utilizzato per scopi militari: così, il castello è stato trasformato in un ospedale militare. Con la riforma agraria che seguì nel 1945, l’edificio è stato trasferito nella proprietà dello Stato romeno.
Il regime comunista ha segnato il declino del castello dal suo antico splendore. Nel 1944, sia la Romania sia l'Ungheria era in guerra, e il conte è andato a Bucarest per negoziare il loro ritiro. Ha chiesto che la città di Cluj-Napoca sia consegnata ai tedeschi senza lotte, in modo da essere salvato dagli orrori della guerra. Ciò è stato fatto, ma come vendetta, un’unità SS ha devastato il castello del conte: l’hanno bruciato, hanno distrutto i mobili, la biblioteca e la collezione dei dipinti. Così sono stati persi i tesori accumulati nel corso di una storia da centinaia di anni.
Nel 1950, un’azienda agricola è stata aperta a Bonţida in una delle ali del residuo funzionale. In seguito il castello ha ospitato una scuola guida e poi un ospedale per bambini. Nel 1963, ha subito danni irreparabili quando venne utilizzato come ambientazione per il film "La foresta degli impiccati", fu bruciato in modo ignorante uno dei suoi edifici a causa della necessità di una scena di un incendio.
Nel 1990, il castello è stato dichiarato monumento storico e dal 1999 è in fase di restauro e di riabilitazione. Ma dopo 16 anni, i miglioramenti sono ancora molto al di sotto delle aspettative. E' anche sorprendente come un edificio che fino al 1944, nonostante la sua età, era perfettamente funzionante, può essere dichiarato monumento storico, a soli 45 anni.
Adesso, al Castello Banffy si svolge il più grande festival dalla Romania, e cioè il "Castello elettrico". Fin dalla sua prima edizione del 2013, ha avuto un’ascesa rapida, attirando alcuni dei più famosi band di musica elettronica. Naturalmente, l’idea l’ha fatto conoscere al pubblico, una parte del quale - anche di Cluj-Napoca - non erano nemmeno a conoscenza della sua esistenza, ma è lecito chiedersi se il festival connette i partecipanti al valore storico del luogo.