Il diario di una strega: Parte 1

Lago di sant’Anna, 15 agosto 1679

Mi chiamo Ersebet, ho 21 anni e sono una strega. Non sono ancora brava come la mia amica Sofia ma sto imparando. Non sono bei tempi per noi gente speciale. Il mio signore e principe di Transilvania, Mihai Apafi I, ha appena iniziato un processo di stregoneria contro Zsuzsanna Vitez, moglie di Pal Beldy, il suo rivale politico.

La cosa ridicola o meglio grottesca é che Zsuzsanna non sa nulla di pozioni, incantesimi e fatture ma stava solo cercando di aiutare suo marito in esilio a prendersi il trono. Povera donna. Sono passati 100 anni da quando la levatrice Clara Botzi é stata bruciata davanti alla Cattedrale di san Michele a Cluj. E anche lei non era una strega ma solo una pettegola.

Sembra che ultimamente venga preso alla lettera un passo del Vecchio Testamento che dice: “Non lasciate in vita le streghe o le chiromanti”.  senza pensare ai tanti utili servigi che possiamo dare a tutti, ricchi e poveri, buoni e cattivi, sani e malati.

Per fortuna che la miopia di questi cacciatori di streghe é tale che noi vere streghe spesso non veniamo riconosciute altrimenti verremmo torturate e arse vive immediatamente. Ma non rattristiamoci e continuiamo la raccolta. Un mio conoscente in città, Péter, mi ha ordinato una pozione speciale, afrodisiaca, per riuscire a conquistare Ilma, la più bella ragazza del paese.

Sofia mi ha descritto tutte le piante che occorrono per la nostra professione e mi ha insegnato a utilizzarle in maniera perfetta per ottenere il massimo sortilegio. Sono ormai vicina al cratere di Ciomatul Mare, l’aria é frizzante, il sole scalda le erbe rare e preziose e addensa i loro umori.

I miei occhi cercano attentamente tra le rocce nerastre e le pozze fangose una piccola e delicata pianta, con le foglie ricoperte di una moltitudine di peli rossi, ciascuno dei quali è sormontato da goccioline risplendenti. Sono più di diecimila anni che questa rarità cresce in questa zona, noi la chiamiamo “erba del cielo” ma voi la chiamerete “Rugiada del sole”. Devo riuscire a trovare solo quelle che non hanno ancora mangiato, quelle che hanno ancora le splendenti goccie integre, quelle piccole perle che tutti pensano sia rugiada mentre é una lucente e rara sostanza zuccherina.

Mia madre, strega anche lei, mi raccontava la sera vicino al fuoco come questa pianta ipnotizza gli insetti con le sue perle che riflettono il sole per poi mangiarli. Sono fortunata che questa erba piccola e delicata ma carnivora cresca vicino al mio paese. Ne ho raccolte 5, sufficienti per la mia pozione, devo solo arrivare a casa per poterle spremere ancora fresche e ottenere il prezioso succo necessario a soddisfare le voglie del mio cliente.  

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